Descrizione
La Chiesa della Madonna del Monte è detta anche della Madonna della Sedia, o della Seggiola. Del Monte perché sorgeva ai piedi di Monte Le Reti. Della Sedia perché in questa iconografia la Madonna viene sempre ritratta seduta su una sedia o un trono, in quanto la tradizione e leggenda popolare così ricorda la primitiva apparizione della Vergine Maria in Valle Cautara. L’edificio è lungo 14,40 metri, largo 7,00, alto 9,00. Il culto della Madonna del Monte doveva essere già fiorente intorno al XII secolo. Tale chiesa è anche un piccolo santuario, con la sua leggenda che si perde nel tempo e nella memoria, con la sua storia, con le sue tradizioni, con le sue fantasiose credenze popolari; è collegato all’edificio un piccolo romitorio, che le persone più anziane del posto ricordano essere stato abitato da un eremita. Il luogo in cui nasce il piccolo santuario della Madonna del Monte è un trivio, ovvero un sito di incrocio di tre strade, in cui convergono le vie provenienti oggi da Arce, Fraioli – Roccasecca, Roccadarce – Santopadre – Arpino. In simili siti, sempre nasceva un santuario, una edicola, una cona sacra, in cui si invocava la protezione di una qualche divinità e in cui magari si sostava brevemente per bisogni terapeutici, igienici, alimentari, sociali; ne deriva la facile e attendibile deduzione che sull’antico sito della Madonna del Monte nascesse un santuario pagano, poi riutilizzato e trasformato in santuario cristiano, come accadde un po’ dovunque nei nostri territori. Ad inizio XIX secolo i signori De Camillis apportarono l’edificazione ultima e definita dell’edificio, passato poi al Comune di Roccadarce. A giudicare dagli stucchi, dagli stilemi e dai dipinti, la decorazione ancora in vista e la stessa definitiva costruzione possono risalire al Settecento, post barocco, forse l’epoca in cui è stata assunta in padronato dai De Camillis. Gli affreschi della Madonna del Monte sono la cosa più importante e pregevole della chiesa – santuario di Valle Cautara, troviamo infatti icone di santi come la Vergine Maria, San Giuseppe, San Pietro, testimonianza del culto mariano contornato da motivi vari della fede e della storiografia cristiana. Nella parete di fronte c’è l’altare, composito in un unico insieme di elementi: l’altare vero e proprio, cioè la tipica mensa sacrificale, in stucco, su modico podio di alcuni gradini, e poi la prosecuzione di una grande pala, anch’essa in stucco, contenente due affreschi, uno in alto dentro incasso di una cornice con l’effigie del Padre Nostro e uno sottostante, il più grande, con l’immagine della Madonna della Sedia. A destra e a sinistra della pala sono collocate due cornici ovali, sempre in stucco, con rispettivi affreschi: a sinistra la Vergine col Bambino e a destra San Giuseppe col Bambino. Particolarmente suggestivo l’affresco della Madonna della Sedia. È l’affresco primitivo del santuario, precedente la strutturazione dell’intervento settecentesco. Forse è il dipinto di una prima edicola o cona, poi ampliata secondo la dimensione attuale; lo dice anche la diversità dello stile di pittura tra questo affresco e tutti gli altri della chiesa, che appaiono di epoca posteriore. Il dipinto è dentro una lunetta. La Vergine ha una sottile aureola color oro, il manto azzurro, la veste porpurea, in postura seduta più che su una sedia su un trono imponente, Gesù e sulle sue ginocchia, tutto nudo, con in mano una sfera, il piccolo pianeta terra tenuto dalle piccole divine tenere mani; a due lati due figure di santi. Bibliografia: “Roccadarce, una fortezza e un paese nella storia” Vol. II pagg.276 – 284 di Mario Mollicone, Editrice Grafitalia 2009.
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